Comunali a Reggio, liti e caos: il centrodestra gioca a perdere?

salvini a reggio 10di Pasquale Romano - Partita a 'Ciapanò'. Considerato che (almeno in parte) i destini del centrodestra alle prossime elezioni comunali reggine si decidono a Milano, l'accostamento con il celebre gioco di tressette a perdere, una religione in Lombardia, non è errato.

Assomiglia tremendamente ad un clamoroso harakiri quello che la coalizione di centrodestra vuole infliggere a se stessa. Milano significa Lega, partito che la scorsa settimana ha rivendicato la scelta del candidato sindaco da proporre alle urne reggine. Decisione arrivata dopo settimane di rumors, contrasti e frizioni più o meno tenute sommerse.

Palla in mano a Salvini quindi, chiaro il quadro all'indomani dell'ufficialità della Lega quale partito che indicherà il profilo da opporre a Falcomatà e gli altri candidati: Minicuci in pole position, Angela Marcianò in seconda battuta, un paio di outsider pronti ad inserirsi tra i quali è spuntata anche la figura dell'imprenditore Maurizio Mauro.

Tutto pronto per la tanto attesa fumata bianca? No, tutto da rifare. Minicuci non ha scaldato i cuori del resto della coalizione: l'ex dirigente della Città Metropolitana rimane ancora in prima fila, ma c'è da convincere gli alleati sul fatto che si tratti del profilo adatto per sconfiggere Falcomatà e governare Reggio Calabria. Ipotesi possibile, ma più per sfinimento che per reale convinzione.

Angela Marcianò si è smarcata attraverso un post su Facebook (curiosamente, unico strumento di comunicazione utilizzato negli ultimi mesi) forse perchè sorpresa dalla reazione decisamente negativa dei reggini una volta saputo che sarebbe potuta essere la candidata del centrodestra, Lega compresa.

Nessun 'teatrino mediatico' come affermato dall'ex Assessore ai Lavori Pubblici, la possibilità di essere la prescelta quale candidato di sintesi e superamento della coalizione è davvero sul tavolo, con benestare della diretta interessata. Forse però è più corretto dire 'era' dopo lo sfogo che certamente non ha fatto piacere al partito di Salvini, quest'ultimo notoriamente sensibile alle critiche, sia dirette che indirette.

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IL CANNIZZARO FURIOSO

Francesco Cannizzaro mastica amaro. La scelta di affidare alla Lega il candidato sindaco di Reggio Calabria non è andata giù al deputato di Forza Italia. Dopo qualche giorno di riflessione e idee azzardate (proporre agli alleati l'idea\provocazione di candidarsi in prima persona, staccarsi dalla coalizione e appoggiare la candidatura di Lamberti Castronuovo) Cannizzaro tramite un comunicato stampa ha lanciato un segnale di pace alla Lega.

Segnale al quale credono in pochi, dentro e fuori la coalizione. Il deputato di Forza Italia è convinto di poter ancora rovesciare la contesa in proprio favore? Non è chiaro, ma c'è chi giura che fino a un secondo prima dell'ufficialità del candidato sindaco di centrodestra alle comunali reggine, Cannizzaro non mollerà di un centimetro, pronto a far valere la propria forza.

Chi appare pronto a correre con le proprie gambe è Lamberti Castronuovo. Anche senza investitura del centrodestra, il direttore della Clinica 'De Blasi' pare intenzionato infatti a presentare una propria lista alle urne reggine.

L'ORCHESTRA DEL TITANIC

Che nel centrodestra regni sovrano il caos lo confermano alcune ipotesi di candidature come quella legata al giornalista Giuseppe Meduri, figlio del senatore Renato. Rumors confermati secondo quanto raccolto da 'Il Dispaccio', grazie al lavoro ben svolto e ai rapporti tessuti dal giornalista reggino, da qualche anno nello staff del Governatore della Lombardia Attilio Fontana.

Solamente pensare di candidare un profilo simile, magari valido ma totalmente privo di esperienza amministrativa, quale sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria (anche per 'festeggiare' i 50 anni dai Moti di Reggio, che videro tra i protagonisti il padre Renato Meduri) appare quantomeno folle e rende bene l'idea della poca lucidità che anima il centrodestra nella querelle del candidato sindaco reggino.

All'orizzonte si staglia evidente un iceberg, suicidio politico che è un assist illuminante a Giuseppe Falcomatà, ogni giorno più vicino alla rielezione con il perdurare dello stallo dall'altra parte della barricata. Nonostante la candidatura 'last second' di Jole Santelli avesse ugualmente portato alla schiacciante vittoria del centrodestra alle scorse elezioni regionali calabresi, l'intenzione della coalizione era quella di non procedere con un remake alle comunali reggine, consapevoli che la partita era ben diversa e dall'esito più incerto.

Ciò nonostante, il centrodestra prosegue imperterrito con i tentennamenti quando il calendario afferma in modo perentorio che siamo a luglio. "Va tutto bene, non c'è alcun problema. Non abbiamo fretta, vinceremo senza dubbio", si continua a ripetere all'interno della coalizione. La situazione sembra ricordare quella vissuta dall'orchestra del Titanic. L'iceberg c'è: in quel caso sappiamo come andò a finire...